Spesso, mi è capitato di sentir interpretare lo stato motivato con uno stato di alterazione e sovraeccitazione permanente, di agitazione euforica.
Bene, a tal riguardo mi piacerebbe fare una piccola precisazione, perché la motivazione non è eccitazione compulsiva.
Lo stato motivato è uno stato potenziato di vitalità e volontà, di benessere emotivo e di equilibrio comportamentale.

Nulla a che vedere dunque con eccessi emotivi, deliri di onnipotenza e manifestazioni di iperattività compulsiva e ipercinetica; tanto meno con il bisogno di ostentare una dotazione di energia e di vitalità superiore agli altri!
Ovviamente, ciò non implica che, in condizioni di motivazione, non si palesino emozioni forti e che non si sperimentino stati di gioia, di sicurezza, di convinzione e determinazione; e che non si manifestino nel comportamento atteggiamenti che lascino intravedere il coinvolgimento, la passione, la voglia di fare…
La differenza si trova nel fatto che, nel caso della motivazione, si tratta di stati psicologici e di atteggiamenti che sono riconducibili all’interno, in un perimetro di stabilità, equilibrio e consapevolezza.

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